Martedì 23 febbraio ore 17 su Zoom
Ultimo seminario del ciclo di 3 incontri sui CAM
Contributi tematici - Silvano Piras sulla pianificazione ecologica
NOTA: con questo articolo ANAB apre uno spazio di confronto selezionato, in cui i delegati hanno la possibilità di pubblicare i propri contributi tematici. Le opinioni espresse nel testo riflettono il pensiero dell'autore, e non necessariamente le posizioni ufficiali di ANAB.
di Silvano Piras - Delegato ANAB Cagliari
La Sardegna ha bisogno di un polo urbano forte, con una buona offerta di servizi al turismo e alla cultura, Cagliari potrebbe svolgere questo ruolo, ma il capoluogo si indebolisce, invecchia, perde popolazione attiva.
Uno dei motivi dell’indebolimento della città va cercato nella difficoltà a trovare casa a costi accessibili per la classe media e per i giovani. Questo scoraggia anche la formazione di nuove famiglie. Infatti in città da vent’anni non viene più realizzata edilizia residenziale pubblica, eppure mai si è costruito cosi tanto come in questi ultimi anni, saturando quel segmento del mercato più alto, di fatto inaccessibile alla gran parte dei cittadini.
Negli ultimi anni sono cresciuti gli interventi di recupero degli immobili nel centro storico, ma, gli alti costi di acquisto e per la ristrutturazione li rendono, di fatto, inaccessibili alla maggioranza delle famiglie, scoraggiando il rientro in città .
Mentre in città aumenta il numero degli appartamenti vuoti, sia perché gran parte del nuovo che viene costruito ha costi proibitivi, anche per una famiglia con due stipendi, sia perché nelle zone centrali le abitazioni vengono trasformate in uffici e studi professionali, e ciò consente di chiedere canoni di locazione molto più alti. E’ un processo irreversibile di terziarizzazione, da via Cugia a via Donizetti e non riguarda solo il quartiere di San Benedetto.
Inoltre assistiamo ad una trasformazione della struttura della famiglia, che 30 anni fa era costituita da nuclei numerosi, e oggi può essere costituita da due o anche da una sola persona. Questo avviene ovunque, in Europa come negli Stati Uniti, e provoca una richiesta di nuove abitazioni, senza che vi sia un aumento effettivo di popolazione. E’ un processo inarrestabile che viene definito sprowl urbano. E’ un fenomeno che riguarda tutte le aree urbane, una grande trasformazione che avviene anche a Cagliari: oggi la richiesta è orientata verso abitazioni più piccole a prezzi più accessibili. Che risposta da la città a questo problema?
Le cause principali dell’esodo dal capoluogo verso gli altri centri della provincia, quindi, sono nell’assenza di abitazioni in edilizia agevolata per cooperative, e nel costo altissimi degli alloggi.
Mancano programmi concreti e realistici di sostegno al social-housing, mancano politiche pubbliche attuabili che consentono di acquistare o avere in affitto abitazioni a costo accessibile:solo le piccole cooperative danno corpo a questa richiesta.
Per questo motivo l’intervento di Su Stangioni è il solo concreto tentativo di riportare in città una quota di classe media, che ha abbandonato Cagliari per andare a vivere nell’hinterland, e che ogni giorno viene in città perché qui svolge la propria attività lavorativa. Si tratta di popolazione attiva, di coppie giovani che per necessità alimentano il flusso di traffico che congestiona Cagliari. Sono cagliaritani che sono andati via. Il risultato è che nelle statistiche la città invecchia, oltre che calare demograficamente, e il commercio ne risente, messo in crisi anche dai grandi centri commerciali posti sulle direttrici dei flussi di spostamento del traffico.
Il quartiere Su Stangioni, collegato al centro della città con una linea di metropolitana leggera, prevista nella pianificazione del trasporto pubblico, può essere il laboratorio di un esperimento urbanistico eccezionale, un modo concreto per ridurre la quantità di automobili che ogni giorno entrano in città. E’ un’occasione reale per rendere più sostenibile l’area metropolitana , può diventare un modello di città del futuro, progettata per vivere in armonia con la natura: riduzione dell’uso delle automobili e sviluppo del trasporto pubblico, uso di fonti rinnovabili, riciclaggio dei rifiuti, zero inquinamento, consumi di acqua e di energia ridotti ai minimi termini.
Anche al consumo di suolo, che giustamente sta molto a cuore al sindaco, si può porre rimedio con interventi di compensazione prevedendo, oltre alle aree di verde pubblico e condominiale che nel progetto attuale sono di molto superiori a quelle occupate dagli edifici, la realizzazione di tetti verdi e di orti urbani.