Martedì 23 febbraio ore 17 su Zoom
Ultimo seminario del ciclo di 3 incontri sui CAM
#pilloleANAB: Spunti, riflessioni, idee, resilienza nel periodo dell’isolamento
NaturalMente
Se non erro Socrate sosteneva che “la città ideale non viene fondata perché sia felice una sola classe di cittadini, ma perché felice l’intera polis”.
Troviamo poi dopo qualche secolo Thomas More che pubblica nel 1516 L’Utopia, con le voci greche ou”non” e "tòpos” luogo, o eu topos luogo felice quindi luogo felice che non esiste.
Va da sé che, Socraticamente, si può immaginare un luogo dove si può vivere pacificamente e felici, situazione che deve essere garantita a tutti i cittadini.
Allora una città virtuosa, un astratto Platonico, che deve essere governata come sostiene Socrate da persone che posseggono la conoscenza e sapienza appropriata.
Quindi in questa città la società deve potersi sviluppare con etica, all’insegna della razionalità del buon senso e non del senso comune.
Facciamo un altro salto di epoca, oggi quale modello urbano? Sharing cities, ovvero metropoli in cui si condivide tutto, per non sprecare, risorse rigenerabili, energia condivisa? Tutta mia la città?. Dare il buon esempio con spazi pubblici con destinazioni precise, trasporti condivisi, eco- sostenibilità: cioè eco responsabilità.
Fino alla rivoluzione industriale vivevamo in una economia della condivisione, poi si è andati verso il rinchiudersi nella proprietà. Il paradigma è diventato comprare usare accumulare sprecare. Nelle abitazioni non capire più se i sistemi abitativi erano compatibile con l’esistenza e biologia umana. Materiali inquinanti, sindrome da edificio malato, emissioni di particelle volatili, tanto che l’ambiente interno della vita giornaliera è più inquinato dell’aria esterna urbana.
Poi il web senza rapporti umani.
La città dopo virus non utopica deve tornare col paradigma umano, i rapporti umani dovranno ritornare al centro della scena con metodiche nuove, gli ambienti dovranno veramente essere salubri.
Rigenerazione non di facciata ma di sostanza.
Questo uno spazio per un sogno utopico? No solo un pensiero di progetto di città autentica, l’unica possibilità rimasta per il nostro sviluppo sociale .
Tanto quando ci hanno tramandato secoli di buon senso progettuale i nostri antenati.
Paolo Rava _ Vice Presidente ANAB
ANAB architettura naturale
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