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giovedì, 9 aprile 2020

IL MONDO tra SPERANZA (Natura) ed ARROGANZA (genere Umano) di Siegfried Camana

#pilloleANAB: Spunti, riflessioni, idee, resilienza nel periodo dell’isolamento

Auspichiamo tutti il ritorno alla normalità, ma la normalità non sarà più la stessa (perlomeno io me lo auguro, ho solo da riflettere ed imparare). 

Suggerisco di leggere la “preghiera di devozione” di Rudolf Steiner (vedi allegato).

Una domanda mi assilla da quando abbiamo appreso dai media che l’epidemia stava allargandosi in pandemia: ma il COVID- 19 è natura, ossia è vita, fa parte della vita?

In passato, perlomeno in biologia e in medicina, come “virus” veniva definito ogni sostanza nociva (tossina o microrganismo) capace di determinare una malattia. 

Il dott. Thomas Cowan, un medico americano, in un video ( https://www.youtube.com/watch?v=UmNWqD792po#action=share ) recentemente ha ricordato che Rudolf Steiner (1861-1925, fondatore dell’antroposofia), in occasione dell’influenza “spagnola” del 1918, ha definito il virus “escrezione di una cellula avvelenata”.  

Se le definizioni sopra menzionate sono ancora valide anche il virus COVID-19 (microrganismo o escrezione) è natura. In tal caso possiamo confidare nella Natura, che comunque tende sempre a raggiungere uno stato di equilibrio. E’ solo questione di tempo quindi c’è speranza! Il virus in questione ritornerà in letargo (?) e nel mentre la Scienza troverà risposte e rimedi. La lotta per la vita continua. 

Per molti termina in tragedia e per altri, più fortunati, potrebbe rivelarsi una opportunità.

 

IPOTESI SULLE CAUSE SCATENANTI

Il progresso prodotto da una tecnologia sempre più avanzata a spese della Natura al punto di mettere in pericolo la vita degli esseri viventi minando gli elementi-alimenti fondamentali come l’aria e l’acqua, va rivisto e urgentemente corretto. Da molti decenni scienziati coscienti ci illustrano cause e concause.

Il forte impatto della chimica sulla nostra vita (in particolare il suo sfrenato impiego nell’agricoltura e nella produzione alimentare industriale) e l’introduzione di campi elettromagnetici da radiazioni tecniche su larga scala e le sue conseguenze collaterali, a breve e a lungo termine, hanno causato degli squilibri a tutti i livelli.

Nel video già indicato, il dott. Cowan cita l’elettrificazione della Terra quale causa principale per il sorgere di pandemie. Ricorda che negli ultimi 150 anni si sono evidenziate delle correlazioni tra aumento quantitativo dell’elettrificazione terrestre e l’insorgere di pandemie. Cita l’influenza “spagnola” nel1918 e l’avvio di una elettrificazione a vasta scala, l’introduzione del radar nella seconda Guerra mondiale, l’influenza di Hong Kong nel 1968, il lancio di satelliti proprio nella fascia protettrice di Van Allen e l’attuale esplosione del Covid-19 coincidente con l’applicazione del G5 (che prevede il lancio di 20.000 satelliti) proprio nella città di WU HAN, che risulta la più coperta dal famigerato G5. Sono coincidenze che ci dovrebbero far riflettere ed agire di conseguenza, ma la politica non ne parla, invece, investe in un progetto dubbio! 

 

Il Capitale e l’economia

Le conseguenze di questa pandemia in corso si presentano gravi non solo per quanto riguarda il rischio per la salute, ma perché incideranno comunque sulle nostre abitudini, sulla nostra cultura e sulla nostra economia. 

Aspiriamo all’”economia circolare” come nuovo modello sostenibile. Quando trattiamo di economia in genere, ho l’impressione che ci scordiamo troppo spesso che il nostro maggiore CAPITALE è proprio la SALUTE. 

Il concetto di “salute” non può limitarsi solo al benessere fisico e mentale degli esseri viventi, ma va inteso anche come qualità morale dell’individuo ed esteso alla gestione positiva di attività varie, compresa l’economia. 

 

CONTRADDIZIONI 

L’attuale crisi ci porta a dei limiti contradittori anche a livello morale. 

La conseguente necessaria riduzione imposta alle attività legate all’Economia a favore della salvaguardia della salute pubblica, rappresenta un grosso rischio, comunque, per la sopravvivenza a causa dell’aumento di insolvenze e della perdita di numerosi posti di lavoro.  La recessione è in agguato. I danni in termini salutari e non solo, si possono avere prima e anche dopo la pandemia per cause direttamente connesse.  Solo un’economia sana, eticamente sostenibile, può alla fine garantire un sistema sanitario sano. 

La nuova “cultura dei comportamenti”, che in ANAB da anni è oggetto di riflessioni, in realtà la si considerava più legata ad una presa di coscienza generale e non come una reazione ad un evento con un impatto così catastrofico. 

Ma chi è questo microrganismo che è in grado, in brevissimo tempo, di superare qualsiasi frontiera e provocare la chiusura di confini nazionali relegati al passato?

Il progetto Europa rischia di fallire anche a causa di un minuscolo virus?  

In effetti, si è assistito alla chiusura dei confini di alcuni Paesi membri dell’Unione Europea, dopo 25 anni dall’accordo di Schengen.  Si sono isolati nel proprio egoismo.

Nell’ultima decade di Marzo, però, notiamo uno sviluppo positivo tra i Paesi europei: quelli più in difficoltà, come l’Italia, la Francia, la Spagna ricevono aiuti dalla Germania, Austria, Polonia e anche dalla Cina e dalla Russia.  Finalmente dei segni concreti di solidarietà a livello istituzionale. Ed anche Bruxelles sta cercando soluzioni sostenibili per rafforzare l’Unione dei Paesi membri.  

A livello umano la solidarietà e la gratitudine per chi rischia in prima fila (medici, infermieri, forze dell’Ordine, trasportatori, rivenditori, cassiere…) si sono liberate in maniera commovente. C’è ancora molta energia positiva e ce lo fa scoprire questo satanasso di virus!

L’unione, che la Natura ci insegna (vedasi l’ultimo libro di Fritjof Capra, il famoso fisico nucleare e saggista, che cita proprio come esempio l’alleanza tra i microrganismi per il loro proliferare e quindi per garantirsi la vita, il loro potenziale per la vita). 

Per noi esseri umani la socialità e la solidarietà fanno parte dei principi del vivere civile. L’ospitalità, l’accogliere, l’aprirsi verso agli altri fanno parte dei valori ereditati dai nostri padri e hanno influito sulla nostra cultura. Questo virus estremamente aggressivo ci vieta anche la semplice stretta di mano e ci costringe a “lavarci le mani” in maniera efficace. In qualche modo ci suggerisce “mani pulite”, concetto che non va limitato solo all’igiene, ma che ci coinvolge come esseri sociali sul piano morale.

 

In ANAB avevamo pensato spesso ad un risveglio sul piano morale delle nostre qualità profondamente umane, una necessità che derivava da un’esigenza spirituale interiore innata  e dalla spinta sociale quale eredità obbligata dalla nostra storia, ma non avremmo mai immaginato che sarebbe stato un essere invisibile ad avere la forza dirompente di mettere in crisi contemporaneamente il presente, il senso del passato e la visione futura dell’esistenza dell’umanità.  

Lo sviluppo della tecnologia digitale degli ultimi 10 anni ha imposto tempi sempre più veloci nelle comunicazioni e superamenti di distanze impensabili favorendo una globalizzazione che per diversi settori si sta rivelando deleteria.  

E questo virus invisibile e malefico (?) riesce a metterci in ginocchio?

E allora noi umani, fisicamente più ingombranti e capaci (?) di intendere e volere, possiamo contare sulla possibilità di vincere alla fine la battaglia che la Natura ha scatenato contro una parte di sé stessa, ossia contro l’Umanità? 

Se un piccolo virus riesce a minare la nostra salute ed in generale a mettere in forse la nostra esistenza, allora l’Uomo su quale potenziale può contare e a quali traguardi può aspirare? 

 

Duemila anni di Cristo, il primo vero rivoluzionario dell’Umanità, non sembrano, però, avere insegnato molto al Mondo.  

La Natura, la grande Maestra, ha ispirato l’Uomo anche nello sviluppo della Scienza. La Fisica, le Scienze naturali, sono osservazioni, approfondimenti ed applicazioni di fenomeni naturali e riproposti in chiave tecnologica per il bene di noi tutti (?).  

Se andiamo contro Natura (in fisica una azione causa una reazione) dobbiamo aspettarci necessariamente, prima o poi, una risposta, di cui non sempre siamo in grado di prevedere e valutare tempi, tipo, modalità ed estensione dei danni.

Ora, se da una parte definire l’apparizione di un “microrganismo aggressivo” come conseguenza o risposta della “guerra” intrapresa dall’Umanità contro la Natura è difficilmente dimostrabile, dall’altro ci sembra irresponsabile negare del tutto le connessioni appurate anche dalle indagini scientifiche tra le conseguenze dell’inquinamento ambientale o certe ricadute del progresso tecnologico con la messa in discussione della sopravvivenza degli attuali esseri viventi sulla Terra (il Pianeta dei nostri figli!).

Credere che quanto sta accadendo sia l’effetto di una Giustizia Superiore (ed i credenti più fortunati credono in Dio) e, quindi, in un intervento straordinario dall’aldilà (in Israele i credenti ortodossi interpretano l’attuale pandemia quale castigo celeste) non è nelle mie corde. 

Personalmente cerco una risposta nella Natura stessa. La Natura non rivendica, ma può reagire (in bene o in male) creando anche opportunità.

In milioni di anni di evoluzione le “leggi della vita” si sono sempre più “affinate”.  Sono diventate anche più comprensibili e decifrabili alla Scienza e la ripetitività nella loro modalità logica è riscontrabile nella Natura in tutte le sue esternazioni e forme.

La biodiversità, una straordinaria invenzione della Natura per garantirsi la salute, è valida anche per l’essere umano (anche se quest’ultimo sta devastando quella delle altre creature sul pianeta) ed applicabile anche alle sue attività comprese quelle intellettuali. 

La “spirale della memoria” che si fa riconoscere in persone in età avanzata, fa comprendere la connessione tra fatti, osservazioni, pensieri legati a certi periodi della vita che riaffiorano in altri momenti per rivelare, completare, concludere il loro significato: riprendere un ricordo, ripercorrere un tratto di vita, riscoprire un’esperienza per la crescita interiore, rafforzare la consapevolezza comunque utile all’alimentazione dell’Anima.  

     

Alla fine, rivolgiamo l’attenzione alla “casa”, al nostro rifugio, che deve garantire sicurezza da cataclismi di ogni genere e salubrità. Non deve provocare danni di alcun tipo, tantomeno alimentare problemi psicologici (in particolare in tempi di quarantena: pericoli potenziali anche di violenze in famiglia, contro donne, bambini, anziani), fisici a causa di inquinamenti chimici e da radiazioni tecniche interne ed esterne.  

Ricordiamoci anche che troppi ancora non hanno casa; per troppi disperati al mondo “casa” significa “pace”, ancora di salvezza per i propri famigliari.

In ANAB il virus sta rimettendo in moto delle forze creative rimaste temporaneamente sospese anche a causa delle difficoltà in campo economico riesplose negli anni 2008/09. Gruppi di associati volonterosi si sono mossi al fine di rispondere in maniera adeguata alle pressioni attuali proponendo soluzioni utili per rendere il vivere nelle proprie dimore in maniera più salubre e cosciente. Anche in questo caso il virus ha dato un suo contributo utile nello svegliarci, spetta a noi comprenderne il significato.

 

IL RISPETTO DEL CREATO

Il senso di rispetto favorisce la presa di coscienza, ci aiuta a comprendere, ci sollecita ad assumerci le nostre responsabilità.  

Dobbiamo riscoprire l’umiltà, ripensare e ridimensionare le nostre esigenze, dimostrare disponibilità a qualche rinuncia, riflettere più “a misura d’Uomo” anche nelle semplici azioni della quotidianità.

Dobbiamo riscoprire l’amore, quello vero, quello per l’intima essenza degli esseri umani e del mondo, quello per la vita.

AVANTI ANAB. 

Siegfried Camana _ Presidente Onorario ANAB 

 


PREGHIERA DI DEVOZIONE:

«Ciò che verrà, ciò che anche la prossima ora, il prossimo giorno mi potranno portare incontro, 

sebbene mi sia del tutto sconosciuto, non lo posso cambiare mediante alcuna paura o timore. 

Io l’attendo con il più profondo silenzio dell’anima, con la più assoluta calma del mare del sentire. 

Colui che può andare incontro al futuro con tale calma, e tuttavia non lasciar venir meno in alcun modo la sua energia, la sua forza d’azione, in costui le forze dell’anima possono svilupparsi nel modo più intenso e nella forma più libera. 

È come se davanti all’anima cadessero al contempo impedimenti su impedimenti, quando essa viene compenetrata sempre più da quell’atmosfera di dedizione di fronte agli eventi che fluiscono dal futuro. 

La nostra evoluzione viene ostacolata dalla paura e dal timore perché noi, attraverso le onde della paura e del timore, respingiamo quello che il futuro vuole far entrare nella nostra anima. 

La dedizione a ciò che viene chiamata “saggezza divina” presente negli eventi, la sicurezza che ciò che verrà deve essere e che, in qualche direzione, darà frutti fecondi, l’evocazione di tale atmosfera nelle parole, nei sentimenti e nelle idee: questo è lo stato d’animo della preghiera di devozione. 

Nella nostra epoca è veramente necessario imparare a saper vivere con vera fiducia senza alcuna preventiva rassicurazione esistenziale, con la fiducia nell’aiuto sempre presente del mondo spirituale. 

In verità, affinché oggi il coraggio non venga meno, non resta che “divenire sovrani” nella nostra volontà con la giusta disciplina e cercare il risveglio interiore ogni mattina e ogni sera»

 

Rudolf Steiner Preghiera di devozione

Dalla conferenza “L’intima natura della preghiera”, Berlino 17-02-1910. Opera Omnia 59

Pubblicata sulla Rivista Antroposofia di Febbraio 1956

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